I defibrillatori semiautomatici e automatici esterni aiutano l’analisi dell’attività cardiaca di una persona in arresto cardiocircolatorio e, nel momento in cui l’analisi si rileva positiva, aiuta il ripristino dell’arresto cardiaco attraverso shock elettrici esterni transtoracici intervallati.
Durante l’attività il dispositivo continua la sua analisi per registrare i tratti elettrocardiografici realizzati e i dati di utilizzazione dell’apparecchio.
I DAE, Defibrillatori Automatici Esterni, sono, quindi, dispositivi medici utilizzati non solo in strutture sanitare, ma anche in altre strutture fisse o mobili, stabili o temporanee.
Il Decreto 16 marzo 2023 prevede, dunque, i luoghi in cui devono essere installati questi dispositivi, che dipendono dalle persone presenti, la difficoltà di accesso al luogo e altri parametri importanti che aiutano a comprendere se sia necessaria la presenza di uno o più DAE, per fare in modo che la defibrillazione avvenga entro quattro o cinque minuti dall’arresto cardiaco.
Inoltre, per un ulteriore sicurezza, questi dispositivi devono essere collegati alla centrale operativa del sistema di emergenza sanitaria 118 più vicina; se parliamo di imprese private – non soggette per legge – l’installazione deve essere comunicata a AREU.
Innanzitutto, è di fondamentale importanza installarli in aree in cui è presente un particolare afflusso di persone e in aree che dispongono di specificità, come strutture sanitarie, luoghi in cui si pratica sport, luoghi in cui ci sono flussi elevati di persone e in cui sono possibili dei rischi, strutture di enti pubblici o luoghi pubblici sempre aperti, manifestazioni o eventi.
Inoltre, il decreto specifica che è necessario inserirli anche all’interno di mezzi di trasporto adibiti per il soccorso sanitario o mezzi ufficiali come quelli della Polizia, Carabinieri e Vigili del fuoco.
Altro fondamentale requisito è che venga posta nelle immediate vicinanze e all’entrata del luogo la segnaletica, che deve essere chiara anche per coloro che non conoscono la lingua italiana.
Infine, il datore di lavoro non solo è tenuto ad assicurarsi della presenza e del corretto funzionamento del dispositivo, ma deve anche individuare un responsabile che possa controllare e confermare il corretto funzionamento e che informi l’utenza. Il soggetto eletto come responsabile deve, inoltre, garantire che sia presente la segnaletica e deve avere un registro in cui si annota, con un minimo di una volta a settimana, lo stato attivo del defibrillatore, delle piastre e delle batterie.
Testo del decreto: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2023/08/10/23A04505/sg