Gennaio 16 2022 0Comment

Direttiva SUP, cosa cambia in Italia dal 14 gennaio per la plastica

È entrato in vigore venerdì u.s. (14.01.2022) il decreto attuativo della direttiva europea sulla riduzione della plastica monouso.

Arrivano i primi stop alla vendita dei prodotti in plastica usa e getta

Da due giorni, venerdì 14 gennaio u.s., sono entrate in vigore in Italia le nuove norme sulla plastica monouso.

Le norme nascono dal recepimento della direttiva SUP (single-use plastics) 2019/904 della Comunità europea, le regole obbligano la messa al bando alcuni prodotti usa e getta di uso comune e introducono una riduzione progressiva per altri.

Nel dettaglio, il decreto legislativo di recepimento italiano vieta a partire dal 14 gennaio 2022 la vendita di:

  • posate,
  • piatti,
  • cannucce
  • ed altri prodotti in plastica anche “oxo-degradabile”.

Nell’elenco troviamo anche i bastoncini cotonati (cotton fioc), gli agitatori per bevande, le aste dei palloncini, alcuni specifici contenitori per alimenti e tutti quelli per bevande in polistirene espanso.

Con un’unica postilla: gli esercenti potranno continuare a vedere tali prodotti solo nel caso si tratti di scorte immesse sul mercato prima della data di entrata in vigore del D.L.gs.

 

Direttiva SUP vs Dlgs italiano

In realtà il provvedimento italiano introduce una grande novità rispetto alla direttiva SUP, nell’ambito dei termini e del loro significato. Il testo, infatti, esclude dalla definizione di “plastica monouso” tutti i polimeri naturali non modificati chimicamente.

Una specifica che non compare nelle norme approvate da Parlamento e consiglio UE.

Allo stesso tempo, il provvedimento nazionale, introduce un impegno di riduzione al 2026 per prodotti come tazze o bicchieri per bevande – inclusi tappi e coperchi – e i contenitori per alimenti rimasti fuori dalla pretende gruppo.

Rispetto ai volumi immessi al consumo nel 2022.

In questo contesto i Ministeri della Transizione ecologica e dello Sviluppo Economico, assieme alle autorità regionali stipuleranno accordi e contratti di programma con enti pubblici, imprese e associazioni. L’obiettivo? Sostenere e incentivare i produttori di beni in plastica monouso affinché modifichino i cicli produttivi. E promuovere alternative basate sull’utilizzo di acqua e bevande alla spina, di prodotti durevoli e riutilizzabili sia per l’acquisto che per il consumo sul posto o da asporto.

 

Nuove etichette per i prodotti in plastica

Infine, il provvedimento introduce uno specifico sistema di marcatura al fine di informare i consumatori sulle modalità di gestione di alcuni rifiuti in plastica. Nell’elenco rientrano assorbenti e tamponi igienici (compresi gli applicatori); le salviette umidificate; i prodotti del tabacco con filtri; tazze o bicchieri per bevande.

Contravvenire alle norme significherà rischiare multe dai 2.500 ai 25.000 euro.

Ma nella lotta alla plastica monouso non bisogna abbassare la guardia”, spiega oggi il presidente di Legambiente Stefano Ciafani. “In queste ultime settimane stanno comparendo prodotti in plastica molto simili a quelli monouso ma “riutilizzabili” per un numero limitato di volte, come indicato nelle confezioni. Un modo, a nostro avviso, per aggirare il bando e che porta ad un incremento dell’utilizzo di plastica piuttosto che ad una sua diminuzione”

 

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