Giugno 29 2025 0Comment

La Nuova Serie CEI EN IEC 62305:2024 per la Protezione dai Fulmini

Recentemente, il CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) ha pubblicato la nuova serie CEI EN IEC 62305:2024, un riferimento essenziale per la protezione contro i fulmini che introduce importanti novità tecniche.

Questa serie di norme, suddivisa in quattro parti, è fondamentale per tutelare strutture, impianti e persone dalle scariche atmosferiche. La valutazione del rischio di fulminazione, dal 2014, deve essere effettuata in accordo con la CEI EN 62305-2 e la CEI EN IEC 62858. I valori di NG (densità di fulminazione al suolo) sono ora ottenuti da sistemi di rilevazione fulmini (LLS), come indicato nella CEI EN IEC 62858 (CEI 81-31), superando quanto previsto dalla precedente CEI 81-3.

Le 4 Parti della Norma: Un Dettaglio Cruciale

  • CEI EN IEC 62305-1 – Principi generali: Definisce i principi base della protezione contro i fulmini, inclusa la sicurezza di impianti e persone. Sostituisce i fascicoli 12772 e 13226 (validi fino al 31/10/2027). Questa parte indica i principi generali alla base della protezione di strutture, inclusi gli impianti, il contenuto e le persone.
  • CEI EN IEC 62305-2 – Valutazione del rischio: Descrive il metodo per valutare e ridurre il rischio di fulminazione al di sotto di una soglia tollerabile. Sostituisce i fascicoli 12773 e la CEI EN 62305-2/EC – Fascicolo 13251 (validi fino al 31/10/2027). Questa parte è applicabile alla valutazione del rischio dovuto a fulmini a terra e fornisce la procedura per determinarlo4444. Una volta stabilito un limite superiore per il rischio tollerabile, permette la scelta di appropriate misure di protezione per ridurlo.
  • CEI EN IEC 62305-3 – Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone: Definisce i requisiti per proteggere le strutture dai danni materiali tramite un Sistema di Protezione contro i Fulmini (LPS) e per garantire la sicurezza delle persone rispetto alle tensioni di contatto e di passo in prossimità dell’LPS. Sostituisce i fascicoli 12774 e la CEI EN 62305-3/EC – Fascicolo 13252 (validi fino al 31/10/2027). Questa parte definisce i requisiti per la protezione di una struttura e la protezione contro i danni agli esseri viventi causati dalle tensioni di contatto e di passo in prossimità dell’LPS. Fornisce inoltre prescrizioni per il progetto, l’installazione, la verifica e la manutenzione degli LPS.
  • CEI EN IEC 62305-4 – Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture: Stabilisce le linee guida per la progettazione, l’installazione, l’ispezione, la manutenzione e la verifica delle misure di protezione contro le sovratensioni (SPM) generate dai fulmini. Sostituisce i fascicoli 12775, la CEI EN 62305-4/EC – i Fascicoli 13253, 15564, 15708 (validi fino al 31/10/2027). Questa parte fornisce informazioni su progetto, installazione, manutenzione, verifica e prove del sistema di misure di protezione (SPM) per ridurre il rischio di danni permanenti dovuti all’impulso elettromagnetico (LEMP) associato al fulmine.

Cosa Cambia per la Sicurezza sul Lavoro? Gli Obblighi per i Datori di Lavoro

Le nuove norme CEI comportano implicazioni dirette per tutti i professionisti della sicurezza sul lavoro. L’articolo 80 del D.Lgs 81/08 obbliga il Datore di Lavoro a prendere le misure necessarie affinché i lavoratori siano salvaguardati da tutti i rischi di natura elettrica, inclusa la fulminazione diretta e indiretta. A tal fine, il Datore di Lavoro deve eseguire una valutazione dei rischi, tenendo in considerazione le condizioni e caratteristiche specifiche del lavoro, i rischi presenti nell’ambiente e tutte le condizioni di esercizio prevedibili.

Sarà necessario aggiornare il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) in conformità con queste nuove disposizioni. Le analisi condotte secondo le vecchie edizioni saranno accettate solo fino a marzo 2027.

Inoltre, il D.Lgs. 81/08 all’Art. 84 (“Protezioni dai fulmini”) stabilisce che il datore di lavoro provvede affinché gli edifici, gli impianti, le strutture e le attrezzature siano protetti dagli effetti dei fulmini e siano realizzati secondo le norme tecniche. Questo obbligo si assolve eseguendo una valutazione del rischio da scariche atmosferiche, la quale evidenzierà la necessità o meno di realizzare un parafulmine (LPS esterno) o protezioni elettriche integrative (LPS interno).

Con l’abrogazione nel 2014 della CEI 81-3:1999, che forniva i valori medi del numero di fulmini a terra, i datori di lavoro sono stati obbligati, ai sensi dell’Art. 84 del D.Lgs. 81/08, a una revisione delle valutazioni del rischio fulminazione e ad adeguarle alla CEI EN 62305-2 e CEI EN IEC 62858 (CEI 81-31). Il valore di NG​ (densità di fulminazione al suolo) non ha più valenza normativa di per sé, e la sua responsabilità ricade sul tecnico che lo assume. Oggi, il CEI fornisce il servizio ProDiS, che offre il valore NG​ aggiornato basato sulle coordinate GPS della struttura, utilizzando il Sistema Italiano Rilevamento Fulmini (SIRF) del CESI e la nuova guida CEI 81-31.

È fondamentale prendere confidenza con le nuove metodologie di valutazione e le misure di protezione introdotte nel 2025. La Norma CEI EN IEC 62858 prescrive che il set di valori del parametro NG inserito nell’algoritmo di calcolo probabilistico della CEI EN 62305-2 per la valutazione del rischio Vr non sia più vecchio di cinque anni. Se il valore utilizzato nel calcolo è precedente al 1° giugno 2020 (data di abrogazione della CEI 81-30 e CEI 81-31) e il nuovo NG risultasse superiore con un rischio R>RT (rischio tollerabile), il datore di lavoro o il responsabile della struttura da proteggere deve provvedere all’aggiornamento della valutazione dei rischi da fulmini.

Prossimi Passi per i Professionisti

Per i professionisti della sicurezza, adeguarsi alle nuove norme è cruciale non solo per la conformità legale, ma soprattutto per garantire una protezione efficace e all’avanguardia contro i fulmini. Vi invitiamo a consultare la documentazione CEI ufficiale e servizi come

Flash by CEI, il software che consente la valutazione del rischio e il dimensionamento delle contromisure, inclusa la scelta delle misure di protezione secondo la norma CEI EN 62305 e il calcolo della corrente di fulmine e della distanza di sicurezza.


Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) per la Fulminazione: Un esemio di approccio alla redazione

Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) per [Nome Organizzazione/Azienda Generica] affronta in modo specifico la valutazione dei rischi derivanti dalle scariche atmosferiche, in ottemperanza all’Art. 84 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.. La relazione, con data e revisione generiche, riflette l’approvazione del Datore di Lavoro o Responsabile dell’Organizzazione.

  1. Premessa e Scopo della Valutazione dei Rischi:

La presente relazione costituisce il risultato di un processo di valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, come richiesto dall’articolo 17, comma 1, lettera a) del D.Lgs. 81/08 e, s.m.i.. Lo scopo è esaminare sistematicamente l’attività lavorativa per stabilire cosa può provocare lesioni o danni, se i pericoli possono essere eliminati e quali misure di prevenzione o protezione sono necessarie. Il documento serve a trasmettere informazioni, monitorare l’implementazione delle misure, fornire prova della valutazione agli organi di controllo e consentire revisioni in caso di cambiamenti o nuovi rischi.

Il documento è articolato in diverse sezioni, tra cui: la relazione sulla valutazione di tutti i rischi e i criteri adottati; l’indicazione delle misure di prevenzione e protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuale; il programma delle misure per il miglioramento continuo della sicurezza; le procedure per l’attuazione delle misure e i ruoli organizzativi; i nominativi dei partecipanti al processo di valutazione; e l’indicazione delle mansioni con rischi specifici.

  1. Dati Identificativi e Organizzazione Aziendale:

Il documento inizia con i dati identificativi dell’Organizzazione, inclusa la Ragione Sociale e la Sede Legale e Operativa. Viene indicata la tipologia di attività. La struttura organizzativa include ruoli generici come Direzione, Responsabilità Amministrative e Scientifiche, e Segreterie. Le mansioni del personale sono descritte in termini generici (es. impiegato amministrativo, membri di Consigli, Legale Rappresentante), con una descrizione delle attività svolte.

  1. Ambienti di Lavoro:

La Sede Operativa (es. “Sede A” o “Edificio 1”) è descritta come una struttura destinata prevalentemente a uffici e sale riunioni/convegni. I locali specifici dell’Organizzazione possono includere uffici dedicati, con servizi igienici e altre aree in condivisione con altre attività presenti nella struttura.

  1. Valutazione del Rischio Scariche Atmosferiche (Dettagli Metodologici):
  • Definizioni: Il documento chiarisce termini chiave in conformità alla Norma UNI 62305-2, come “struttura da proteggere”, “ambiente urbano/suburbano/rurale”, “tensione nominale di tenuta ad impulso Uw”, “impianti interni”, “linea” (di energia o telecomunicazione), e le diverse tipologie di fulmine (su una struttura, in prossimità di una struttura, su una linea, in prossimità di una linea). Definisce anche “numero di eventi pericolosi” (ND, NL, NM, NI), “danno materiale”, “danni ad esseri viventi”, “guasto di un impianto elettrico o elettronico”, “probabilità di danno (PX)”, “perdita (LX)”, “rischio (R)”, “componente di rischio (RX)”, e “rischio tollerabile (RT)”. Vengono inoltre definite le “zone di protezione (LPZ)”, il “sistema completo per la protezione contro il fulmine (LP)”, il “Sistema di protezione contro il fulmine (LPS)”, e altri termini tecnici come “schermo magnetico”, “cavo di protezione”, “limitatore di sovratensione (SPD)” e “collegamento equipotenziale (EB)”.
  • Sorgenti di Danno: La corrente di fulmine è la principale sorgente di danno, distinta in base al punto d’impatto:
    • S1: fulmine sulla struttura.
    • S2: fulmine in prossimità della struttura.
    • S3: fulmine su una linea.
    • S4: fulmine in prossimità di una linea.
  • Tipi di Danno e Perdita: Un fulmine può causare tre tipi principali di danno:
    • D1: danno ad esseri viventi per elettrocuzione.
    • D2: danno materiale.
    • D3: guasto di impianti elettrici ed elettronici.

Questi danni possono produrre diverse perdite conseguenti nella struttura, come:

    • L1: perdita di vite umane (inclusi danni permanenti).
    • L2: perdita di servizio pubblico.
    • L3: perdita di patrimonio culturale insostituibile.
    • L4: perdita economica (struttura, contenuto e perdita di attività).
  • Criterio di Calcolo del Rischio: L’Art. 29 del D.Lgs. 81/08 impone al Datore di Lavoro di valutare tutti i rischi, incluso quello dovuto al fulmine, indipendentemente dalle dimensioni o dalla natura della struttura. La valutazione deve seguire i passi della CEI EN 62305-2:
    1. Identificare la struttura da proteggere e le sue caratteristiche.
    2. Identificare e calcolare ogni componente di rischio identificata (RX).
    3. Determinare il Rischio totale (R1) (Perdita di vite umane) dato dalla somma delle singole componenti (RX).
    4. Confrontare il Rischio totale (R1) con il rischio tollerabile (RT).
      • Se R1≤RT, la protezione contro il fulmine non è necessaria.
      • Se R1>RT, devono essere adottate misure di protezione al fine di rendere R1≤RT.

Una tabella generica indica i tipici valori di rischio tollerabile (RT) per diversi tipi di perdita, ad esempio 10−5 per la perdita di vite umane (L1).

  • Formule di Calcolo del Rischio: Per una struttura, il Rischio (R), definito come la probabile perdita media annua dovuta al fulmine, è il prodotto del numero annuo di Fulmini (N) che possono interessare quella struttura, per la probabilità (P) che il fulmine provochi una perdita, per l’entità media della perdita conseguente (L) (R=N×P×L). Il numero di fulmini (N) dipende dalle dimensioni, caratteristiche della struttura e delle linee connesse, dalle caratteristiche ambientali e dalla densità di fulmini al suolo della zona. La probabilità di danno (P) dipende dalla struttura, dalle linee connesse, dalle caratteristiche delle correnti di fulmine e dall’efficienza delle misure di protezione adottate. L’ammontare medio annuo delle perdite (L) dipende dall’entità dei danni e dai conseguenti effetti.

Il documento specifica le formule per il calcolo delle componenti di rischio dovute a fulmini sulla struttura (S1: RA, RB, RC), in prossimità della struttura (S2: RM), su una linea connessa (S3: RU, RV, RW), e in prossimità di una linea connessa (S4: RZ.

  1. Valutazione Specifica per la Sede Operativa Generica (Es. “Sede A”):

Per la Sede Operativa “Sede A”, i dati iniziali includono:

  • Comune: [Comune Generico]
  • Densità fulmini: [Valore Numerico] fulmini/km² anno
  • Destinazione d’uso: [Es. Uffici, Scuola, Impianto produttivo]
  • Ubicazione: [Es. Area urbana, suburbana, rurale con specifica altezza]
  • Numero persone presenti: [Numero Generico]
  • Fattori di perdita (generici).
  • Dati relativi alla struttura: Lunghezza, Larghezza, Altezza.
  • Area di raccolta per fulminazione diretta della struttura

Ad: [Valore Numerico] Km².

  • Area di raccolta per fulminazione indiretta in prossimità della struttura

Am: [Valore Numerico] Km².

  • Misure di protezione della struttura: [Es. Non protetta, Protetta, Schermatura esterna].

Vengono poi elencate le linee esterne generiche (es. “Linea 1 – ALIMENTAZIONE”), con il tipo di linea, ambiente circostante, tipo di SPD (se presente o assente) e schermatura. Vengono specificati i dati relativi alla sezione del tratto (es. interrato, lunghezza, composizione del terreno, resistività suolo).

Viene analizzato un impianto generico (es. “Impianto 1 – ELETTRICO”), con tensione di tenuta, tipo di cablaggio, schermatura, materiale, sezione, resistenza e connessione alla barra equipotenziale. Le misure di protezione (tipo SPD) sono indicate.

La “Zona 1 – [Nome Zona Generica]” è descritta come un ambiente interno con un numero di persone presente, l’indicazione se un guasto provoca immediato pericolo per la vita umana, il tipo di ambiente e pavimentazione, il rischio incendio e pericoli particolari. Le misure di protezione esistenti includono un suolo equipotenziale (se presente) e l’indicazione di schermatura interna e misure antincendio.

  1. Risultati della Valutazione e Misure Preventive/Protettive:

Il calcolo delle componenti di rischio parziali per la Zona 1 mostrerà valori numerici.

La valutazione complessiva per la struttura indica un Rischio Totale (R1) di [Valore Numerico], confrontato con un Rischio Tollerato (RT) di [Valore Numerico].

Conclusioni:

  • Se il Rischio Totale (R1) è inferiore o uguale al Rischio Tollerabile (RT), la struttura è considerata PROTETTA contro le fulminazioni. Il rischio di danni è presente entro i limiti di tollerabilità, e non sono necessarie misure di prevenzione e protezione immediate.
  • Se il Rischio Totale (R1) è superiore al Rischio Tollerabile (RT), la struttura è considerata NON PROTETTA. Il rischio di fulminazione per danni è a un livello elevato non tollerabile e deve essere immediatamente ridotto. In questo caso, le misure di prevenzione possono includere:
    • Realizzazione di Impianto di Protezione contro i Fulmini LPS (Lighting Protection System), conforme alla norma CEI EN 62305-4, composto da un impianto esterno (captatori, calate, dispersori) e un impianto interno (collegamenti equipotenziali, SPD, distanze di sicurezza).
    • Installazione di Limitatori di Sovratensioni SPD (Surge Protective Device), conforme alla norma CEI EN 62305-4.
    • Manutenzione programmata da personale specializzato dell’impianto di protezione, secondo le indicazioni della norma CEI 81-10/3 (ora CEI EN 62305-3), per verificare le condizioni di funzionamento.
    • Verifica periodica ai fini della sicurezza a cura di organo pubblico o privato abilitato secondo le indicazioni del DPR 462/01.
  1. Misure Preventive e Protettive Attuate e Misure Integrative:

Le misure attuate sono basate sul livello di rischio nel rapporto di valutazione. Un LPS deve essere verificato da personale specializzato: durante la costruzione della struttura, dopo l’installazione, periodicamente a seconda del livello di protezione, e dopo modifiche/riparazioni o fulminazioni. Il verificatore deve disporre della documentazione di progetto e dei rapporti precedenti.

Il documento elenca anche misure integrative che potrebbero essere adottate, tra cui:

  • Misure per ridurre le probabilità di danno (es. incremento resistività superficiale del suolo/pavimenti, schermatura, uso di apparecchiature con tensione di tenuta elevata, ecc.).
  • Misure per limitare l’entità delle perdite da incendio (es. estintori, idranti, impianti di allarme/estinzione, vie di fuga, compartimentazione).
  • Misure per impedire il contatto con parti pericolose all’esterno (es. isolamento, barriere, cartelli monitori).
  1. Formazione e Informazione:

La formazione e l’informazione dei lavoratori esposti al rischio specifico vengono svolte secondo i principi generali degli articoli 36 e 37 del D.Lgs. 81/08 e, s.m.i.. Questo include la formazione al momento della costituzione del rapporto di lavoro, del trasferimento o cambio di mansione, e all’introduzione di nuove attrezzature o sostanze. Per il rischio fulminazione, i lavoratori devono ricevere adeguata formazione e istruzioni riguardo alle misure adottate per la protezione, alle procedure di lavoro sicure e all’uso corretto delle apparecchiature elettriche. L’informazione e la formazione sono fornite prima dell’inizio delle attività, ripetute con frequenza quinquennale, e ogni qualvolta si verifichino cambiamenti che influiscono sulla natura e sul grado dei rischi. I verbali di avvenuta formazione sono conservati presso la sede operativa.

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