Buongiorno molte ATS hanno disposto una pagina dedicata al virus denominato “Coronavirus”, riportiamo due link da cui scaricare:
- il materiale informativo
- le disposizioni legislative
ATS Bergamo: http://www.ats-bg.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=17314&categoriaVisualizzata=19#
ATS Brianza: https://www.ats-brianza.it/it/azienda/news-online/2093-coronavirus.html
Molte società si stanno interrogando sull’eventuale aggiornamento della valutazione dei rischi a causa della nuova emergenza CORONAVIRUS: lo dobbiamo considerare un aggiornamento utile/inutile/obbligatorio?
E in quali condizioni?
Lo Stato NON si è espresso in merito, alcuni enti di vigilanza, in relazione a quanto sopra, evidenzia che lo specifico obbligo di aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi di cui all’articolo 28 del decreto 81/08 e, s.m.i. in relazione al COVID19, è subvalente rispetto alle citate normative speciali emanate in via d’urgenza a tutela dell’incolumità pubblica e della salute della collettività.
I datori di lavoro e i lavoratori, in relazione al contenimento degli effetti del coronavirus, devono rispettare, nelle aree non soggette a disposizioni specifiche, le norme cogenti predisposte dalle Autorità, oltre a rafforzare le ordinarie indicazioni igieniche comunemente in atto.
La Circolare Ministero della Salute n. 3190 del 03.02.2020 è relativa agli operatori a “contatto con il pubblico”, tale documento può essere inteso, come “Istruzione Operativa di norme di comportamento precauzionali”, essendo la presenza del virus, non identificabile in una determinata attività lavorativa.
È da precisare, inoltre, che alla data della presente, non sono state emanate specifiche disposizioni MLPS, CSR o altri sul rischio biologico da coronavirus sulla epidemia in atto.
Quindi:
la Circolare n. 3190 del 03.02.2020 del Ministero della Salute
OGGETTO: Indicazioni per gli operatori dei servizi/esercizi a contatto con il pubblico. In relazione alla epidemia da coronavirus 2019-nCoV, in corso nella Repubblica popolare cinese, sono pervenute a questo Ministero richieste di chiarimenti circa i comportamenti da tenersi da parte degli operatori che, per ragioni lavorative, vengono a contatto con il pubblico.
…
Con riguardo, specificatamente, agli operatori di cui all’oggetto si rappresenta preliminarmente che, ai sensi della normativa vigente (D. Lgs. 81/2008 e, successive modifiche ed integrazioni), la responsabilità di tutelarli dal rischio biologico è in capo al datore di lavoro, con la collaborazione del medico competente.
Pur NON essendo dei Medici Competenti segnaliamo:
che i Coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS).
Il virus che causa l’attuale epidemia di coronavirus è stato chiamato “Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2” (SARS-CoV-2).
Cosa significa: “COVID-19” (dove “CO” sta per corona, “VI” per virus, “D” per disease e “19” indica l’anno in cui si è manifestata).
I sintomi più comuni includono:
- febbre,
- tosse,
- difficoltà respiratorie.
Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.
La maggior parte delle persone (circa l’80%) guarisce dalla malattia senza bisogno di cure speciali.
Circa 1 persona su 6 con COVID-19 si ammala gravemente e sviluppa difficoltà respiratorie. Le persone più suscettibili alle forme gravi sono gli anziani e quelle con malattie pre-esistenti, quali diabete e malattie cardiache.
Il nuovo Coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con una persona malata. La via primaria sono le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite:
- la saliva, tossendo e starnutendo
- contatti diretti personali
- le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi.
Normalmente le malattie respiratorie non si tramettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto fra alimenti crudi e cotti.
Studi sono in corso per comprendere meglio le modalità di trasmissione del virus.
Il periodo di incubazione varia tra 2 e 12 giorni; 14 giorni rappresentano il limite massimo di precauzione.
L’International Committee on Taxonomy of Viruses ICTV riconosce formalmente il coronavirus come una “sorella” della sindrome respiratoria SARS-CoVs, appartenente alla famiglia dei Coronaviridae. L’Allegato XLVI del D. Lgs. 81/08 e successive modifiche ed integrazioni classifica i virus appartenenti alla famiglia Coronaviridae come agenti biologici del gruppo 2.
Per gestire il rischio cerchiamo di individuare le possibili casistiche:
Lavoratori che si trovano all’interno di quelle che sono considerate aree geografiche a rischio contagio. La consideriamo la fascia peggiore ROSSA | Caso I |
Lavoratori che possono recarsi nelle aree geografiche considerate a rischio per periodi di tempo più o meno lunghi. La consideriamo la fascia lievemente migliore della fascia ROSSA. La chiamiamo fascia ARANCIONE | Caso II |
Lavoratori che possono venire in contatto con persone/lavoratori provenienti dalle aree geografiche a rischio. La definiamo una fascia di normale-medio rischio: fascia GIALLA | Caso III |
Lavoratori che si trovano nelle aree geografiche non a rischio e non possono potenzialmente venire in contatto con persone/lavoratori provenienti dalle aree geografiche a rischio. Fascia a minor rischio che definiamo VERDE | Caso IV |
QUALUNQUE SIA LA VOSTRA FASCIA DI RISCHIO DOVETE INFORMARE TUTTI I LAVORATORI SULLE DISPOSIZIONI IMPARTITE DALLA REGIONE LOMBARDIA
Operativamente cose si consiglia di fare:
- verificare in base alla residenza dei lavoratori e mediante questionario se i lavoratori provengono da una delle zone rosse o se hanno parenti residenti in tale aree che hanno visto meno di 14 giorni fà! [si veda http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=5351&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto]
- consegnare a tutti le disposizioni regionali impartite e posizionare nei bagni, nei punti delle macchinette del caffè, nelle aree break o ristoro le disposizioni igieniche che vi alleghiamo Coronavirus BUONE PRATICHE AZIENDE_LAVORATORI_2mar_784_30857 Coronavirus INFOCORONAVIRUS AZIENDE_LAVORATORI_Agg2mar_784_30858
- scaglionare le pause pranzo se effettuate in un refettorio o mensa aziendale al fine di ridurre l’affollamento in tali aree
- Posizionare nei bagni dei saponi battericidi e disinfettanti
- chiedere alle imprese di pulizia di usare sanificanti per le superfici con più del 70% di alcool oppure con un contenuto di ipoclorito di socio superiore allo 0,1% (esempio candeggina)
- ridurre al minimo l’accesso di manutentori/appaltatori fino a fine mese di marzo
- chiedere ai lavoratori di effettuare lavaggi con prodotti come: amuchina/candeggina oppure con cicli a temperatura di 90°C
- tenere a disposizione dei lavoratori mascherine e guanti
- lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni a base di alcol per eliminare il virus dalle manimantenere una certa distanza (almeno un metro) dalle altre persone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono o se hanno la febbre, perché il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può essere trasmesso col respiro a distanza ravvicinata
- evitare di toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
- in caso di sintomi anche il solo raffreddore avvisare il responsabile del personale dell’azienda e non recarsi al lavoro, contattare il medico di base.